NON C’E’ BENESSERE SENZA STRESS
Nella vita le emozioni che viviamo producono delle reazioni, che se non controllate, quando queste sono spiacevoli, possono sfociare in depressione, ansia, problemi fisici, disinteresse e perdita di sicurezza.
La gestione del denaro è principalmente una gestione delle emozioni:
alti rendimenti, grande gioia; grandi perdite, forte depressione.
Gioia e depressione sono due facce della stessa medaglia. Nello stress, che sia positivo o negativo, c’è vera autenticità, siamo realmente noi.
Nella gestione del denaro troppe volte si pone l’accento sulle commissioni, sui rendimenti, sulle penali di uscita, tutte cose infinitamente meno importanti del nostro aspetto emotivo.
E’ una parte di noi stessi che, troppo spesso, ci gioca brutti scherzi.
La finanza comportamentale evidenzia come a mercati crescenti tutti compriamo, e a mercati calanti, tutti vendiamo.
Nella realtà il nostro obiettivo è esattamente il contrario: comprare basso e vendere alto.
Che cos è la finanza comportamentale?
E’ il medico, molto sicuro, professionale, competente, che quando deve operare suo figlio preferisce affidarsi a un collega di fiducia.
Lui è molto bravo ad operare, ma con suo figlio non domina le emozioni.
I momenti di stress nel mercato fanno parte del gioco e devono essere visti come una benedizione: è in quei momenti che si pongono le basi per gli alti rendimenti futuri.
Nel nostro ben essere c’è bisogno di vivere al limite, di vivere al meglio le nostre capacità nei momenti difficili e non limitarci alla calma e alla bonaccia di una vita nella quale ci risparmiamo.
Nella gestione del denaro, nella finanza, e in borsa, come nella vita, non si può fare a meno di vivere lo stress; ciò che cambia è la sua qualità.
Ci sono fondi comuni di investimento che negli ultimi 30 anni hanno fatto un più trecento per cento ma dati presi da “Il Sole 24 Ore”, i risparmiatori proprietari di quel fondo hanno avuto un rendimento minore di un terzo.
In trenta anni si è entrati ed usciti da quel fondo sempre in contropiede, uscendo nei momenti di emozioni negative (quando era troppo tardi uscire), ed entrando nei momenti di emozioni positive (quando era troppo tardi entrare).
Il prodotto era molto buono, ma noi non eravamo capaci di gestire le nostre risorse emozionali.